STORIA
“La bellezza con cui si presenta Cascina Meraviglia, mi emoziona...
….all’inizio mi appariva come una grande scommessa di vita, oggi, mi rendo conto che la scommessa era già stata vinta dalle genti del Monferrato e Cascina Meraviglia esiste grazie a loro. Io ce l’ho in prestito temporaneo per lasciarla ai ricercatori del futuro”. D.L.
Il Centro di Consulenza e Ricerca applicata Enosis Meraviglia prende forma, nel 2005, dal recupero di una secentesca azienda agricola del Monferrato, appartenuta ai Cacherano di Bricherasio, per intraprendere le sfide enologiche del futuro.
Sviluppata su una superficie di 2500 mq e suddivisa su quattro piani, Cascina Meraviglia custodisce Laboratori, Sale Degustazione, Cantine Sperimentali e Virtuali, Uffici, Sale Riunioni, Sale Convegni e Aule Didattiche. L’ingresso è preceduto dal tunnel di cristallo, per una completa immersione nel paesaggio, in qualsiasi stagione e condizione metereologica.
Ovunque si volga lo sguardo, da Cascina Meraviglia si aprono suggestivi panorami sulle dolci colline circostanti, fino a raggiungere le catene montuose innevate, in una sinuosa culla di biodiversità e bellezza. Roccaforte di scienza e genialità, Cascina Meraviglia è circondata da vigneti sperimentali, dove sono coltivate 37 varietà autoctone italiane, per la definizione del profilo varietale, comprensione delle potenzialità e progettazione dei vini che ne esprimano il carattere.
Cascina Meraviglia riassume l’immagine di una cultura millenaria destinata al futuro.
Cascina Meraviglia e i Cacherano di Bricherasio
Cascina Meraviglia è una Secentesca dimora appartenuta ai Cacherano di Bricherasio, dinastia di antica nobiltà piemontese, distintasi per onori militari, filantropia e mecenatismo e di cui, alcuni membri, furono viceré dei Savoia.
Tra i possedimenti dei Cacherano di Bricherasio, anche l’omonimo palazzo Secentesco, altresì detto “Castello” di Fubine.
L'edificio sorge su un preesistente fabbricato di origine rinascimentale, già dimora del conte Vincenzo Natta di Baldesco, stabilitosi nell'area intorno alla metà del XVII secolo a seguito del suo infeudamento duramente contestato dagli abitanti di Fubine, ad opera del duca Carlo II di Gonzaga-Nevers.
Nel corso dei secoli il maniero passò a Cristina (figlia del marchese Luigi Natta d'Alfiano) e al suo consorte il conte Corrado Magnocavallo di Varengo; nel 1822 la proprietà venne ceduta al Conte Felice Cacherano di Bricherasio, padre di Luigi. Dal matrimonio del conte Luigi Cacherano di Bricherasio con Teresa Massel di Caresana nacquero Sofia ed Emanuele, presto personaggi di spicco della nobiltà torinese di inizio Novecento. Sofia fu allieva del celebre pittore piemontese Lorenzo Delleani e si dilettò come pittrice, oltre che come mecenate e filantropa, facendo di Fubine, e della residenza torinese della famiglia, uno dei più rinomati salotti culturali frequentato dal Delleani stesso, dallo scultore Leonardo Bistolfi e dal capitano di Cavalleria Federico Caprilli, intimo amico della famiglia Bricherasio. Il fratello Emanuele, invece, si distinse per il suo intraprendente impegno nel nascente settore dell'industria automobilistica, figurando tra i soci fondatori della F.I.A.T., il cui atto costitutivo venne firmato nella residenza torinese della famiglia Bricherasio, come raffigurato in un dipinto commissionato al Delleani stesso.
Nel dipinto di Lorenzo Delleani sono raffigurati i fondatori della Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili di Torino mentre, in data 11 luglio 1899, versano il capitale di 800.000 Lire in 4.000 Azioni (attuali 3.6 milioni di Euro). La firma segue alcuni incontri nel Caffè di Madame Burello e l’ottenimento dell'appoggio finanziario del Banco di Sconto e Sete della Reale Torino.
Nel dipinto sono raffigurati:
1) Luigi Damevino (Agente di cambio)
2) Cesare Goria Gatti (Fondatore e promotore dell'Automobile Club Italia)
3) Roberto Biscaretti Ruffia (Conte)
4) Carlo Racca (Avvocato)
5) Emanuele Cacherano di Bricherasio
6) Michele Ceriana Mayneri (Banchiere ed Industriale della Seta)
7) Giovanni Agnelli (Industriale torinese)
8) Lodovico Scarfiotti (Possidente agricolo)
9) Alfonso Ferrero (Marchese di Ventimiglia)